Angelo Duro e la presunta evasione fiscale per 150 mila euro, avrebbe creato una società per pagare meno tasse
Angelo Duro accusato di evasione fiscale con l'ipotesi di aver sottratto all'Erario 150mila euro, aprendo una società allo scopo di non pagare l'Irpef
Angelo Duro sospettato di evasione fiscale. Il comico palermitano, salito alla ribalta con il suo film Io sono la fine del mondo, sarebbe finito al centro di accertamenti della Procura di Roma. Secondo i pm, potrebbe aver creato una società al solo scopo di non pagare l’Irpef, arrivando così a sottrarre all’Erario 150 mila euro.
L’accusa contro Angelo Duro
Duro è finito sotto i riflettori del procuratore aggiunto Stefano Pesci per la presunta evasione riferita all’anno di imposta 2023, annata che l’ha visto emergere nel panorama della comicità italiana soprattutto a seguito della provocatoria apparizione sul palco del Festival di Sanremo.
Dopo essere stato lanciato in Tv da Davide Parenti come inviato de Le Iene, la carriera del 42enne palermitano è decollata tra i sold out degli spettacoli portati a teatro in tutta Italia, fino a sbancare a sorpresa il botteghino nel 2025, con gli oltre 9 milioni di incassi per il suo film Io sono la fine del mondo.
Fonte foto: ANSA
Angelo Duro sul palco del 73esimo Festival di Sanremo
La presunta evasione fiscale
Secondo quanto ipotizzato dalla procura di Roma, però, il percorso verso l’affermazione definitiva di Angelo Duro sulla scena artistica italiana nasconderebbe irregolarità dal punto di vista fiscale.
Come riportato da Repubblica, un controllo amministrativo sulla sua attività avrebbe fatto affiorare un’operazione opaca sulla quale i magistrati di Roma stanno cercando di fare luce.
Nel 2023 il comico era titolare di una partita Iva in regime forfettario, beneficiando della tassazione agevolata destinata ai piccoli contribuenti. In seguito alla stagione particolarmente redditizia, invece di passare a un regime ordinario, Duro avrebbe creato una società, passando così dal versamento dell’Irpef all’Ires, imposta meno onerosa.
L’accusa
Secondo la procura di Roma, la decisione di aprire una società non sarebbe stata presa per lanciare un’attività realmente autonoma, ma soltanto per alleggerire il carico fiscale del comico, che avrebbe così risparmiato 150mila euro.
L’inchiesta è formalmente a carico di ignoti e starà ai magistrati stabilire se alla base dell’operazione ci sia stata l’intenzione di aggirare il Fisco o se sia stata il frutto di una gestione fiscale imprudente.
Dimostrare la legittimità della struttura societaria e l’assenza di intento fraudolento sarà compito del tributarista Fausto Del Bianco Giovannella, a capo dei legali che si stanno occupando della difesa di Angelo Duro.
La replica sui social
Alcune ore dopo la notizia della presunta evasione fiscale è arrivata, su Facebook, la replica ‘alla Angelo Duro’:
Fonte foto: ANSA