Bambino autistico lasciato sporco in classe dopo i bisogni a Cesa vicino Caserta, la denuncia dei genitori
Caserta, il caso del bambino autistico lasciato sporco nella scuola primaria di Cesa: le versioni contrastanti dei genitori e del sindaco
In una scuola primaria di Cesa, comune in provincia di Caserta, un bambino autistico, dopo aver fatto i bisogni ed essersi sporcato, non sarebbe stato pulito, rimando in classe con gli abiti imbrattati. La vicenda è stata denunciata dai genitori del minore. Tuttavia appare controversa in quanto il sindaco di Cesa, dopo aver parlato con l’operatore che segue il piccolo, ha smentito la versione della famiglia di quest’ultimo.
- Caserta, bimbo autistico lasciato sporco a scuola a Cesa? Le versioni contrastanti
- Il sindaco Enzo Guida difende l'operatore
- I precedenti
Caserta, bimbo autistico lasciato sporco a scuola a Cesa? Le versioni contrastanti
Da un lato la famiglia del minore, che sostiene che il bimbo non sia stato assistito, dall’altro il sindaco di Cesa che, dopo aver ascoltato la versione dell’operatore che ha sempre seguito il piccino, nega che questo sia stato lasciato in classe sporco.
La notizia ha cominciato a circolare dopo essere apparsa su una pagina social da cui è stata ripresa dal Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, che ha espresso profonda indignazione per quello che viene definito “l’ennesimo caso di violazione dei diritti fondamentali di un alunno con disabilità”.
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Il sindaco Enzo Guida difende l’operatore
Enzo Guida, primo cittadino di Cesa, si è immediatamente interessato alla vicenda cercando di capire che cosa fosse successo.
“L’assistenza in questione è di competenza della scuola – ha ricordato il sindaco – ma ciò nonostante al fine di rafforzare questo servizio, abbiamo, attraverso gli operatori del programma Gol, messo a disposizione dell’Istituto altre persone per questa finalità”.
Guida ha aggiunto di aver avuto la possibilità di confrontarsi con il dirigente scolastico Pietro Corvino e con l’operatore che è addetto all’assistenza di bambini. Quest’ultimo gli ha assicurato che con una certa periodicità e costanza assiste gli alunni.
“Alle 12.30 – ha riferito il sindaco – quando il bambino è stato prelevato dalla zia, è stato verificato che vi era la necessità di pulirlo. L’operatore si è offerto, immediatamente, di farlo ma la zia ha asserito che lo avrebbe fatto lei dopo, in quanto, vi era fretta di lasciare la scuola per altre esigenze”.
Il giorno successivo ai fatti i genitori del minore, sempre seguendo la versione del primo cittadino, si sono recati a scuola per lamentarsi del fatto che “era stato lasciato, per lungo tempo, senza essere pulito”.
L’operatore, in presenza del dirigente scolastico, della segreteria, dei docenti, ha detto che il controllo era avvenuto poco prima delle 12.30 e non era stata ravvisata la necessità di pulirlo. Esigenza, invece, che è stata, poi, ravvisata alla 12.30 al momento dell’uscita.
“Si ribadisce – ha continuato sempre il primo cittadino – che i familiari non hanno voluto che fosse l’operatore a pulire il bambino, per la premura di andare via”.
Conoscendo il modo di operare di questo operatore, la cura, l’impegno nello svolgere queste mansioni, non ho motivo di dubitare della sua versione dei fatti”, ha concluso Guida.
I precedenti
Il coordinamento nazionale è intervenuto dopo aver letto la notizia su alcuni siti web, affermando che si tratta episodio non isolato. Quindi ne ha elencati altri, tra cui quello accaduto a Montalto Uffugo (Cosenza), dove un bambino autistico di 10 anni è stato lasciato sporco in classe dopo un incidente, e alla madre è stato vietato di pulirlo all’interno della scuola.
Altro episodio grave si è verificato ad Avellino, dove una bambina di 3 anni è stata lasciata sporca e anche in questo frangente al genitore è stato impedito di cambiarla nella struttura scolastica.
E ancora, a Lecce, una piccola con disabilità è stata abbandonata da sola in bagno per circa 40 minuti, in attesa che la madre intervenisse in quanto nella scuola non c’è personale autorizzato ad assistere la bimba
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani chiede l’adozione di misure immediate per garantire la presenza di personale formato e adeguato in tutte le scuole, al fine di assistere gli alunni con disabilità nei loro bisogni primari.
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