Chiara Poggi fece ricerche sul Santuario della Bozzola a Garlasco, lo scandalo a luci rosse va nell'inchiesta

Le ricerche di Chiara Poggi sul Santuario della Bozzola a Garlasco, gli inquirenti acquisiscono gli atti dell'inchiesta sullo scandalo sessuale

Pubblicato:

Entra nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco lo scandalo a luci rosse che coinvolse l’ex rettore del Santuario Madonna della Bozzola. Uno dei personaggi legato a quell’inchiesta ha recentemente fatto il nome di Chiara Poggi, sostenendo che la ragazza fosse a conoscenza di un segreto su quanto accadeva nel santuario. Da quanto emerso inoltre la ragazza, pochi giorni prima di venire uccisa, aveva fatto delle ricerche sul web proprio sul Santuario della Bozzola.

Chiara Poggi fece ricerche sul Santuario della Bozzola

In queste settimane in cui è tornato sotto i riflettori il delitto di Garlasco con le nuove indagini su Andrea Sempio sono state avanzate diverse ipotesi.

Una di queste porta al Santuario Madonna della Bozzola, che sorge a pochi chilometri da Garlasco.

Santuario Madonna della BozzolaFonte foto: IPA
 Il Santuario Madonna della Bozzola 

Come riporta il Corriere della Sera, Chiara Poggi fece delle ricerche sul santuario nei giorni precedenti l’omicidio. La prima risale al 26 luglio, la seconda al primo agosto.

Ricerche che la ragazza conservava in una pen drive, senza un motivo apparente, né di studio né di lavoro.

Santuario della Bozzola, cosa c’entra con il delitto di Garlasco

Oltre ad essere un importante centro di devozione, il Santuario della Bozzola negli anni è stato al centro di diversi misteri più o meno fantasiosi, dall’inchiesta sui festini hot alle voci su un giro di pedofilia e satanismo, fino a una catena di “strani” suicidi in Lomellina.

Ma cosa c’entra questo con l’omicidio di Chiara Poggi? Finora dall’inchiesta non sarebbero emersi collegamenti tra le voci relative al santuario e il delitto di Garlasco.

Alcuni elementi però, come appunto le ricerche della giovane uccisa, portano verso questa direzione.

Gli investigatori sono concentrati su altro, ma per non escludere nulla hanno deciso di fare accertamenti anche su questa possibile pista, andando ad acquisire gli atti dell’indagine del 2014 sullo scandalo sessuale che coinvolse il santuario.

Lo scandalo a luci rosse

Nel 2014 l’allora rettore del Santuario Madonna della Bozzola, don Gregorio Vitali (oggi tornato laico), fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale.

Secondo quanto accertato dalle indagini, due romeni che abitavano a Garlasco, Flavius Savu e Florin Tanasie, minacciarono Vitali e chiesero denaro per non divulgare filmati hard con protagonisti loro e altri religiosi.

I due vennero condannati per estorsione ma da allora sono latitanti. L’inchiesta portò anche al sequestro dei 250 mila euro pagati per evitare la diffusione del materiale compromettente.

Le dichiarazioni del latitante

Recentemente Chi l’ha visto? ha diffuso le dichiarazioni di uno dei rumeni latitanti, che ha messo in relazione quella vicenda con il delitto di Garlasco.

Secondo l’uomo, Chiara Poggi “aveva scoperto il giro” di uno scandalo sessuale legato al Santuario della Bozzola, sette anni prima dell’inchiesta sul ricatto, e avrebbe voluto denunciarlo.

Anche l’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio, ha parlato nei giorni scorsi della pista relativa al santuario mariano.

Il movente dell’omicidio potrebbe risiedere in un possibile segreto scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuale che sarebbero avvenuti al Santuario della Bozzola.

chiara-poggi-garlasco-santuario-della-bozzola Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,