Delitto di Garlasco, Andrea Sempio potrebbe aver lasciato l'impronta 33 anche senza scendere le scale
Andrea Sempio potrebbe aver prodotto l'impronta senza scendere lungo gli scalini: cosa dice la nuova ipotesi sul delitto di Garlasco
L’impronta di Andrea Sempio potrebbe essere rimasta impressa senza che l’indagato scendesse le scale. È una delle ipotesi su cui sta lavorando la Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone: l’allora 19enne potrebbe aver lasciato quell’impronta palmare semplicemente sporgendosi in avanti dalla parte alta delle scale. Nei nuovi dettagli sulle indagini sul delitto di Garlasco, quindi, si continua a investigare sui possibili movimenti di Sempio all’interno della villetta.
La nuova ipotesi sull’impronta di Andrea Sempio
Ansa riporta nuove indiscrezioni sulle indagini condotte dalla Procura di Pavia. Il tema, ancora una volta, è quello della papillare 33 già rilevata in precedenza dagli inquirenti e tornata alla ribalta martedì 20 maggio, quando il nuovo indagato era atteso presso la Procura di Pavia nello stesso orario di Alberto Stasi e Marco Poggi, ascoltato invece a Venezia.
L’impronta 33 era stata rinvenuta accanto al corpo di Chiara Poggi ma non sarebbero state presenti tracce ematiche. Tuttavia, come riporta Ansa, la posizione dell’impronta non darebbe per scontato che Andrea Sempio fosse vicino al cadavere di Chiara nel giorno del delitto.
Come specificano Ansa e Il Messaggero, la Procura di Pavia è al lavoro sull’ipotesi che Sempio non fosse mai sceso lungo le scale che dalla zona giorno della villetta di via Pascoli conducono alla tavernetta. Il corpo di Chiara Poggi, ricordiamo, si trovava proprio sui gradini.
La posizione dell’impronta, infatti, potrebbe suggerire che Sempio si fosse limitato a sporgersi dai gradini più alti senza mai calpestare. Cosa significa?
Cosa comporta l’ipotesi
L’ipotesi dell’impronta impressa da Sempio senza scendere le scale aggiungerebbe un segmento agli interrogativi sull’orma a pallini di una scarpa taglia 42 rinvenuta nella parte alta. Un punto in cui, secondo i giudici, l’assassino – Stasi, stando alle sentenze – si sarebbe fermato dopo aver lasciato cadere il cadavere di Chiara Poggi verso la tavernetta.
Secondo una consulenza della difesa di Alberto Stasi, la scarpa Frau potrebbe misurare anche una taglia 44, e su questo aspetto è stato disposto un accertamento da parte dei pm di Pavia.
Il delitto di Garlasco
Con le nuove indagini a carico di Andrea Sempio, brevemente, gli inquirenti stanno lavorando per riavvolgere il nastro fino a quel 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa nella villetta di famiglia in via Pascoli 8. In quel tempo i genitori e il fratello, Marco Poggi, si trovavano in vacanza.
Le indagini si concentrarono subito su Alberto Stasi il quale, dopo due assoluzioni, fu condannato in appello-bis e in Cassazione a 16 anni di reclusione e a un risarcimento a favore della famiglia della vittima. Con i nuovi elementi presentati dalla consulenza della difesa di Stasi la Cassazione ha disposto la riapertura delle indagini: secondo una nuova perizia, sotto le unghie di Chiara Poggi sarebbero presenti tracce di Dna di Andrea Sempio, ora indagato – per la seconda volta – per l’omicidio della 26enne.
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Fonte foto: ANSA