Delitto di Garlasco, chi è Gianni Bruscagin super testimone de Le Iene e le accuse sul caso

Il cosiddetto super testimone del delitto di Garlasco Gianni Bruscagin contro l'avvocato della famiglia Poggi: le sue parole nell'intervista a Le Iene

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Il super testimone che avrebbe dato impulso alle nuove indagini su Garlasco ha un volto e un nome. Si chiama Gianni Bruscagin e sarebbe un conoscente del legale della famiglia Poggi, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, a cui avrebbe riferito una testimonianza relativa al delitto raccontato da due persone ora decedute.

La replica all’avvocato dei Poggi

"Ho deciso di metterci la faccia in quanto questo signore mi ha pubblicamente diffamato e quindi io voglio avere la soddisfazione di confutare quello che lui dice" ha detto mostrandosi per la prima volta a Le Iene.

Il riferimento è alla risposta dell’avvocato Tizzoni sulle rivelazioni che Bruscagin aveva fatto nella precedente puntata del programma. "Sono stato chiamato in causa da questo super testimone che io conosco benissimo da quando sono nato" aveva spiegato il legale, descrivendo Bruscagin come una delle tante persone che lo contattarono all’epoca dei fatti, per proporsi "come investigatore privato", a cui avrebbe risposto di non essere interessato "perché non c’era nulla di concreto in quello che diceva, ma di andare dai carabinieri, cosa che mi risulta essere avvenuta".

Le rivelazioni del super testimone a Le Iene

A Le Iene il super testimone aveva dichiarato di essere stato contattato dall’avvocato Tizzoni una settimana d0po l’omicidio di Chiara Poggi, per un aiuto sul caso.

Bruscagin aveva dunque riportato il racconto di una signora che avrebbe visto, il 13 agosto del 2007, una delle cugine della vittima Stefania Cappa, mai indagata, portare un pesante borsone nella vecchia cascina della nonna a Tromello, a pochi chilometri da Garlasco, vicino al canale dove a metà maggio è stato trovato un martello simile a quella che sarebbe stata ipotizzato come arma del delitto mai ritrovata.

Secondo quanto riferito alla trasmissione da Bruscagin, quando riferì questa possibile testimonianza all’avvocato Tizzoni sarebbe stato liquidato: "Perché i Cappa sono amici di famiglia loro" ha spiegato ai microfoni di Italia 1.

Le parole di Bruscagin

Di fronte alla replica del legale, il super testimone ha però deciso di rivelarsi per chiarire la vicenda: "Smentisco categoricamente che sono andato a cercarlo io, ma è lui che mi ha cercato. Perché io non sapevo che lui si occupasse di questo caso, l’ho saputo nel momento in cui lui mi chiede aiuto".

Secondo Bruscagin, quando ha riportato le dichiarazioni di cui era venuto a conoscenza, l’avvocato Tizzoni l’avrebbe bloccato subito: "Mi disse che c’era un’indagine in corso, quindi secondo lui non si poteva affrontare un’altra indagine su altre persone".

Stando al suo racconto, inoltre, non è vero che il legale gli avrebbe consigliato di andare dai carabinieri.

"Mi sono permesso soltanto di parlare con un colonnello dei carabinieri di mia conoscenza – ha confessato il super testimone – Lui mi ha detto per il momento di tenere tutto per me perché non era il momento giusto per potere divulgare queste cose, perché avrei rischiato di andarci di mezzo io. Pur facendo testimonianza di una verità – ha aggiunto – allora non ci si poteva fidare degli inquirenti di quel tempo".

A sostegno delle sue dichiarazioni Bruscagin ha anche mostrato a Le Iene i foglietti su cui aveva preso appunti del racconto che le due persone gli fecero in ospedale 18 anni fa, a proposito del delitto di Garlasco: "L’ho fatto per non dimenticare. Ho detto la verità, non ho paura di niente".

delitto-garlasco-gianni-bruscagin-le-iene Fonte foto: ANSA/Le Iene
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