Festival di Sanremo, Rai spiazzata per il ricorso respinto dal Consiglio di Stato: servirà sempre un bando
Addio affidamento diretto, per l'assegnazione del Festival di Sanremo la Rai dovrà passare attraverso un bando. E all'orizzonte c'è già un concorrente
Doccia fredda per la Rai: il Consiglio di Stato ha confermato l’obbligo per il Comune di Sanremo di indire una gara pubblica per l’assegnazione del Festival, respingendo i ricorsi di Rai, Rai Pubblicità e dello stesso Comune, che nel frattempo ha presentato un bando per la gestione della manifestazione canora nel triennio 2026-2028, con possibilità di proroga fino al 2030. Il sindaco, Alessandro Mager, ha illustrato i prossimi passi.
- Un bando per il Festival di Sanremo
- La Rai è unico offerente
- A ottobre udienza al Tar
- L'annuncio del sindaco di Sanremo
Un bando per il Festival di Sanremo
La decisione ribadisce quanto già stabilito a dicembre dal Tar della Liguria, che aveva giudicato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai per le edizioni 2024 e 2025, a seguito del ricorso presentato da Just Entertainment, società interessata alla gestione del Festival.
I requisiti imposti ai partecipanti dal bando del Comune di Sanremo includono un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro a edizione e una percentuale dell’1% dei ricavi pubblicitari, oltre ad altri obblighi legati alla promozione di eventi locali e all’inclusione di realtà musicali come “Area Sanremo” e l’Orchestra Sinfonica.

L’esterno del Teatro Ariston in occasione della 75esima edizione del Festival di Sanremo
La Rai è unico offerente
Alla scadenza del bando (19 maggio), l’unica offerta ricevuta è stata quella della Rai. Warner Bros e Mediaset infatti, non hanno partecipato alla gara.
Ma l’essere unico offerente non garantisce vita facile alla Rai: si apre ora una fase negoziale in cui il comune ligure potrebbe tentare di rafforzare le condizioni economiche e organizzative, mentre la Rai potrebbe cercare di ridurle per ragioni di sostenibilità.
La Rai non dorme sonni tranquilli: per gli anni a venire, altre realtà potrebbero presentarsi all’orizzonte, pronte a proporsi come alternative per la gestione di Sanremo. Cosa che, in realtà, è già avvenuta con JE.
A ottobre udienza al Tar
Nel frattempo, il Tar ha respinto un’ulteriore richiesta di sospensiva della gara avanzata da JE, fissando un’udienza di merito per il 17 ottobre 2025. La società sostiene che i criteri del bando siano formulati in modo da favorire esclusivamente la Rai.
Just Entertainment fa capo a Sergio Cerruti, presidente dell’associazione Fonografici italiani, il quale ha commentato dicendo che il Tar ha riconosciuto che “la questione presenta sufficienti profili di fondatezza e merita una attenta valutazione”. La questione, dunque, è ancora aperta.
L’annuncio del sindaco di Sanremo
Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, dopo la sentenza di Stato ha illustrato i prossimi passi, citato dall’ANSA:
“La prossima settimana porteremo in Giunta una delibera di indirizzo per stabilire i criteri di nomina della Commissione, composta da dirigenti interni. In quella successiva, il dirigente nominerà la Commissione, che aprirà la busta. Inizierà la fase selettiva, che ritengo debba svolgersi rapidamente, perché si tratta soltanto di valutare la congruità della proposta Rai. Si aprirà poi la fase negoziale: la Rai sarà invitata a un incontro per formulare delle osservazioni. A quel punto, si aprirà una trattativa e spero che tutto si concluda nel giro di non più di un mese con una convenzione. Vogliamo fare in fretta, perché tutti, sia noi sia la Rai, abbiamo l’esigenza di arrivare a una conclusione rapida e che soddisfi tutti. Il mio auspicio è che la Commissione si possa insediare rapidamente e che altrettanto rapidamente svolga la fase di selezione, che dovrebbe essere non dico un pro forma, ma non dover comparare due offerte, facilita indubbiamente il compito. All’esito della verifica della congruità della proposta, si apre la fase della negoziazione che inizia con una lettera di invito alla Rai”.
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Fonte foto: IPA