Morto per polmonite non curata, medico e Ulss condannati a risarcire la famiglia con un milione di euro
Dopo il decesso dell’uomo per polmonite, il Tribunale ha condannato medico e Ulss. A distanza di mesi i familiari attendono ancora il risarcimento
Un artigiano di 39 anni di Mogliano è morto nel 2015 per una polmonite non curata adeguatamente. Il tribunale civile di Venezia ha condannato medico e Ulss al risarcimento di circa un milione di euro ai familiari. Ma, a distanza di oltre tre mesi dalla sentenza, i parenti non hanno ancora ricevuto nulla.
- La diagnosi mancata nel 2015
- L’esito della sentenza: un milione di euro
- Risarcimento ancora non pagato
La diagnosi mancata nel 2015
Un artigiano di 39 anni di Mogliano nel 2015 ha contratto un’infezione batterica e il suo medico di base gli ha prescritto una terapia antibiotica.
Appena nove giorni dopo, il 14 novembre, l’uomo si è rivolto alla guardia medica lamentando forti dolori al torace. Il medico di turno gli ha prescritto un antidolorifico e un cortisonico.
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Due giorni dopo, il 16 novembre, il 39enne è morto per uno stato settico generalizzato. Secondo la perizia disposta dal tribunale, la guardia medica avrebbe dovuto riconoscere la gravità della situazione e disporre il ricovero immediato del paziente. L’assenza di questa azione, secondo il giudice, ha avuto un ruolo determinante nel decesso.
L’esito della sentenza: un milione di euro
Il Tribunale civile di Venezia ha attribuito la responsabilità al medico e alla Ulss Marca Trevigiana, condannandoli al pagamento di circa un milione di euro di risarcimento ai genitori e al fratello della vittima.
La richiesta del medico di sospendere l’efficacia esecutiva è stata rigettata e gli è stata inflitta anche una sanzione da mille euro per “istanza manifestamente infondata”.
La sentenza è di primo grado e dovrà essere discussa in Corte d’appello, ma nel frattempo il risarcimento ai familiari dovrebbe essere comunque corrisposto.
Risarcimento ancora non pagato
Nonostante siano trascorsi oltre tre mesi dalla sentenza, i familiari della vittima non hanno ancora ricevuto alcuna somma.
Gli avvocati della famiglia, Guido Simonetti e Simone Zancani, hanno notificato un atto di precetto al medico, intimandogli di pagare entro 10 giorni quanto stabilito, inclusi interessi e spese legali, per evitare l’esecuzione forzata.
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