Riccardo Zappone morto per un malore dopo il taser a Pescara, padre in lacrime: il dettaglio della telefonata
Il padre di Riccardo Zappone ha parlato di una telefonata, fatta dal figlio poco prima di essere colpito dal taser, in cui il ragazzo sembrava agitato
Il padre di Riccardo Zappone ha dichiarato di voler capire come il figlio, morto in ospedale a Pescara dopo essere stato colpito dal taser di un agente di polizia, possa essere deceduto. Il genitore racconta che il ragazzo aveva problemi psichici e che era noto alle forze dell’ordine, che già in passato avevano richiesto per lui un trattamento sanitario obbligatorio.
Parla il padre di Riccardo Zappone
Il padre di Riccardo Zappone, il ragazzo morto dopo essere stato colpito dal taser di un agente di polizia a Pescara, ha parlato del figlio in un’intervista rilasciata alla testata Il Centro.
“Voglio sapere. Riccardo non aveva problemi cardiologici e poi soprattutto mi domando: che motivo c’era di arrestarlo se le forze dell’ordine lo conoscevano bene e sapevano chi fosse e che tipo di patologia avesse?” ha chiesto durante l’intervista.

“Non era opportuno che fosse chiamato il 118 e ordinato il ricovero in trattamento sanitario obbligatorio come era stato fatto le altre volte?” ha continuato.
Il dettaglio della telefonata
Il padre di Zappone ha anche ricordato che, poco prima che il giovane si scontrasse con gli agenti, gli aveva telefonato, e sembrava più agitato del solito.
“A ripensarci adesso forse avrei dovuto dare maggiore importanza a quella telefonata e non lasciarmi prendere dall’abitudine davanti alle cose senza senso che Riccardo diceva. Perché Riccardo era un soggetto psicotico ed era difficile da gestire nonostante tutta la nostra volontà e disponibilità” ha raccontato il padre.
“Psicotico vuol dire che aveva delle reazioni e dei comportamenti difficili da capire, noi familiari ce l’abbiamo messa tutta, l’abbiamo sempre aiutato, ma si sa che quando le cose si trascinano per lungo tempo rischiano sempre di passare in secondo piano” ha poi continuato.
Il commento di Matteo Salvini
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha commentato quanto accaduto, schierandosi dalla parte dell’agente che ha utilizzato la pistola elettrica contro il giovane.
“Le forze dell’ordine non usano il taser per gioco, lo usano quando ce n’è bisogno e il taser ha salvato centinaia di vite e prevenuto migliaia di reati” ha dichiarato Salvini.
“Quindi o vogliamo mettere in discussione la libertà di azione delle forze dell’ordine e sciogliamo polizia e carabinieri e viviamo nell’anarchia, o altrimenti andiamo avanti su quello che è una maggiore sicurezza” ha concluso il vicepremier.
Fonte foto: ANSA